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La Storia di
Via del Caravita

L’Hotel Caravita sorge nella posizione più invidiabile di Roma, ovvero nel suo cuore pulsante, a pochi passi dai luoghi e dai monumenti più iconici della città. Qui Vi potrete sentire a casa, accolti in un elegante Palazzo storico dell‘800 sito in Via del Caravita 5 - una traversa di Via del Corso - dal quale l’hotel stesso prende il nome. Proverete il piacere di soggiornare al centro della suggestiva cornice del Rione Pigna e avrete la sensazione di sentirvi parte integrante della storia dell’antica Roma.

La tradizione di Via del Caravita è legata principalmente a quella dell’Ordine dei Gesuiti e molti sono gli aneddoti e le leggende che l’accompagnano. Precedentemente nota come Via dei Fervitori, è solo sul finire del XVIII secolo che fu così battezzata in omaggio al padre gesuita Pietro Caravita, che nel Seicento fondò un ordine religioso dedicato a San Francesco Saverio e alla Madonna della Pietà e qui fece edificare nel 1631 l’Oratorio barocco che da lui prende il nome: l'Oratorio San Francesco Saverio del Caravita. Quest’ultimo venne inaugurato da Monsignor Altieri l’8 settembre 1633.
Su tutte, due sono le curiosità che fanno della nostra storica via una vera e propria preziosità romana. All'Oratorio Caravita, adiacente all’Hotel Caravita, si esibì, nel 1770, un ancora adolescente Wolfgang Amadeus Mozart. Mentre all’angolo della via venne aperto, nel 1725, il primo vero bar di Roma: il Caffè del Veneziano (citato anche dal poeta romano Giuseppe Gioachino Belli nel sonetto “Le notizzie de l’uffisciali”).

La Storia e l’arte
del Rione Pigna

Pigna è il IX Rione di Roma, e l’Hotel Caravita si trova nel cuore di esso.

Il simbolo araldico del Rione è una pigna d'oro in campo rosso perché qui fu ritrovata una gigantesca scultura bronzea a forma di pigna, oggi conservata nel cortile omonimo del Vaticano. A questa pigna fece addirittura riferimento Dante nel XXXI canto dell'Inferno della Divina Commedia, quando citò Nembrot: "La faccia sua mi parea lunga e grossa come la pina di San Pietro a Roma".

Il Rione, tra i più piccoli di Roma ma straordinariamente ricco di tesori monumentali, si estende in un’area pressoché quadrata che include i più bei monumenti e luoghi d’interesse storico tutti raggiungibili a piedi a pochi passi dall’hotel Caravita: Pantheon, chiesa di Santa Maria sopra Minerva, obelisco della Minerva, il Pulcin della Minerva, la chiesa di Sant'Ignazio, il Collegio Romano, piazza della Rotonda, Area Sacra di Largo Argentina, chiesa del Gesù, palazzo Altieri, palazzo Gottifredi Grazioli, resti delle Terme di Agrippa, chiesa di Santa Chiara, chiesa delle Santissime Stimmate di S. Francesco, chiesa di Santa Maria in Via Lata, la Fontana del Facchino, Palazzo Doria Pamphili, Palazzo d'aste Rinucci Bonaparte tra piazza Venezia e via del Corso, palazzo Venezia, la statua parlante di Madama Lucrezia, la basilica di San Marco, la torre del Biscione, la gatta sul cornicione di palazzo Grazioli, chiesa di San Macuto, il Teatro Argentina, chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, fontana della Pigna a piazza San Marco.

Alla scoperta del Rione IX

Fontana di Trevi

5 minuti a piedi
Attraversando via del Corso e percorrendo via dell’Umiltà, potrete raggiungere con facilità la più celebre e maestosa fontana del mondo. Ultimata il 22 maggio del 1762, la Fontana di Trevi divenne presto uno dei simboli indiscussi della città. Il suo arco di trionfo, con la grande nicchia centrale e ai lati le sue colonne corinzie, stupisce e incanta da sempre milioni di turisti, che accorrono nella capitale per visitare questo capolavoro d’acqua e travertino perfettamente incastonato sul lato minore dello storico Palazzo Poli. La scultura è un esempio trionfante di arte barocca, magicamente esaltata dalle sue linee morbide e naturali e le sue creature magistralmente portate in vita dalle mani di Nicola Salvi.

Pantheon

4 minuti a piedi
Via del Caravita e via del Seminario Vi condurranno al Pantheon, il tempio di tutti gli dei. Realizzato per la prima volta nel 27 a.C. durante il consolato di Marco Vipsanio Agrippa, il tempio ospita la Basilica Santa Maria ad Martyres. La Basilica è tuttora una chiesa dove viene celebrato con continuità il culto cristiano. A seguito degli incendi dell'80 e del 110 d.C. che danneggiarono la costruzione originale di età augustea, l’imperatore Adriano lo fece ricostruire tra il 120 e il 124 d.C.. Il Pantheon rappresenta, da più di duemila anni, l'espressione massima della gloria di Roma. “Volli che questo santuario di tutti gli dei rappresentasse il globo terrestre e la sfera celeste, un globo entro il quale sono racchiusi i semi del fuoco eterno, tutti contenuti nella sfera cava” Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar (1951).

Piazza di Spagna

12 minuti a piedi
Una splendida passeggiata tra via dei Condotti e via del Corso vi porterà a Piazza di Spagna e alla celebre scalinata di Trinità dei Monti. È una delle location più scenografiche di Roma. Piazza di Spagna ha una caratteristica forma a farfalla con le ali triangolari che si incrociano ai vertici. Sull’ala a nord-ovest, la più ampia, si erge la scalinata mentre su quella minore a sud-est troviamo il palazzo di Spagna. Al centro spicca la Fontana della Barcaccia, progettata e scolpita in pieno stile barocco da Pietro e Gian Lorenzo Bernini. Il nome Piazza di Spagna scaturisce dal fatto che la sede dell’ambasciata spagnola in Vaticano fu trasferita qui nel Palazzo di Spagna nel 1647. Oltre ad essere un monumento simbolo del maestoso barocco romano, è oggi uno dei luoghi di incontro più esclusivi di Roma, con i suoi palazzi, i suoi famosi ristoranti, gli innumerevoli negozi e gli Atelier delle grandi griffes. Da qui, infatti, si dipartono le vie più famose ed eleganti dello shopping romano tra via Condotti, via del Babuino, via Borgognona, via delle Carrozze.

Colosseo

19 minuti a piedi
A poca distanza dal Rione, l’immortale Colosseo, il più grande e imponente anfiteatro del mondo. Percorrendo un breve tratto di via del Corso e passando per l’Altare della Patria e Via dei Fori Imperiali si raggiunge con una breve passeggiata evocativa uno dei simboli della città. Il Colosseo, anticamente chiamato Amphitheatrum Flavium, fu progettato come arena di spettacoli e poteva contenere un numero di spettatori compreso fra i 50 mila e i 75 mila. La sua edificazione fu voluta per ordine di Vespasiano nel 72 d.C. e l'anfiteatro fu inaugurato 8 anni dopo, sotto il regno di Tito. Le sue dimensioni erano così imponenti che gli valsero, nel medioevo, l'appellativo di “Colosseum”, che si riferiva alla sua imponenza. Nel corso dei secoli l'appellativo sostituì completamente il nome proprio dell'anfiteatro Flavio che oggi è conosciuto da tutti proprio con il nome di Colosseo. È considerato una delle sette meraviglie del mondo.

Piazza Venezia

6 minuti a piedi
Percorrendo via del Corso, potrete raggiungere in un batter d’occhio Piazza Venezia, una tra le piazze più celebri della capitale, dove trionfa il Vittoriano, il più importante monumento eretto in onore del primo re d’Italia Vittorio Emanuele II tra Ottocento e Novecento. La celeberrima piazza prende il nome dal quattrocentesco Palazzo Venezia e per il suo nuovo assetto urbanistico furono demoliti alcuni preesistenti quartieri medievali e rinascimentali. Dopo la parentesi napoleonica, dal 1814 al 1916, la piazza divenne proprietà asburgica e ospitò la rappresentanza diplomatica austro-ungarica. Tornerà allo Stato italiano solo durante la Prima Guerra Mondiale. Piazza Venezia è uno scenario tutto da godere con i suoi maestosi palazzi, musei, chiese e vedute panoramiche uniche al mondo, regalandovi un impatto visivo veramente mozzafiato.

Palazzo del Collegio Romano

2 minuti a piedi
Situato a pochi passi dall’Hotel Caravita, il palazzo del Collegio Romano fu edificato tra il 1582 e il 1583 per volere di papa Gregorio XIII Boncompagni per ospitare le scuole dei Gesuiti, che vi stettero fino al 1870, fin quando venne trasformato in liceo Ennio Quirino Visconti. La volontà di Gregorio XIII fu quella di offrire finalmente un luogo adeguato a coloro che aspiravano a militare nella Compagnia di Gesù, insediandovi la scuola fondata nel 1551 da Sant’Ignazio di Loyola. L'edificio ospita oggi la sede centrale del Ministero della cultura. Una piccola curiosità: l’orologio al centro del terzo piano un tempo annunciava l’ora esatta “ufficiale” a tutti gli orologi di Roma.

Chiesa di Sant' Ignazio di Loyola

1 minuto a piedi
Alla sinistra dell’Hotel, in via del Caravita 8A, vi è la bellissima chiesa di Sant’Ignazio di Loyola. La storia della chiesa di sant’Ignazio a Roma è legata alle origini del Collegio Romano fondato da Sant'Ignazio di Loyola nel 1551. Il seminario gesuita ha avuto negli anni diverse sedi. Nel 1560 si stabilisce negli edifici della Marchesa della Tolfa nel quartiere Campo Marzio a Roma. Nel 1584 il nuovo collegio viene inaugurato presso l’adiacente chiesa dell’Annunziata. Quando il numero degli studenti cresce, papa Gregorio XV affida a Orazio Grassi il progetto di costruzione di una chiesa interamente dedicata a sant'Ignazio di Loyola. La nuova chiesa è consacrata nel 1722. Andrea Pozzo, gesuita e pittore, realizza le decorazioni interne nel 1685: la “finta cupola”, la volta e il presbiterio. L’opera più celebre rappresenta la gloria di sant’Ignazio di Loyola al centro della volta sostenuto da angeli.

Galleria Doria Pamphilj

2 minuti a piedi
A pochi passi dall’hotel Caravita, si può raggiungere Galleria Doria Pamphilj, una grande collezione privata esposta nell’omonimo Palazzo situato tra Via del Corso e Piazza del Collegio Romano. Il Palazzo Doria Pamphilj è un concentrato di arte e di storia, una storia fatta di nobiltà, politica e unioni tra alcune delle più grandi famiglie nobiliari italiane: dai Della Rovere agli Aldobrandini, dai Pamphilj ai Doria poi Doria Pamphilj, ai Facchinetti, ai Colonna, ai Borghese, ai Savoia. Palazzo Doria Pamphilj ospita da secoli una collezione privata unica al mondo. Si possono qui ammirare veri e propri capolavori della storia dell’arte come il “Ritratto di Innocenzo X” di Velázquez, o quelli di Caravaggio, Tiziano, Raffaello, Carracci e Bernini.

Piazza Navona

8 minuti a piedi
Una passeggiata di pochi minuti vi porterà a Piazza Navona. La piazza edificata sul sito dell’antico Stadio di Domiziano, voluto dallo stesso imperatore nel 86 d.C. torna in vita dopo la caduta dell’impero romano nella seconda metà del XV secolo come uno dei principali mercati all’aperto della città; i resti del malridotto Stadio furono lastricati sopra per creare Piazza Navona. Ma il grande rinnovamento del riassetto urbano si sviluppò dall’inizio del Seicento per volontà del papa Innocenzo X che trasformò la piazza in un gioiello di architettura barocca. Diede l’incarico a Gian Lorenzo Bernini per una realizzazione scultorea, la famosa Fontana dei Quattro Fiumi (1651), una delle fontane più emozionanti mai create, con sopra un obelisco alto 16 metri. Il mandato per il progetto della Chiesa di Sant’Agnese in Agone fu invece affidato dal Papa all’architetto Francesco Borromini. Entrambi i progetti di Piazza Navona vennero realizzati da due autentici rivali. Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini, infatti, erano i più grandi artisti del tempo, uniti dall’arte ma profondamente divisi dalle loro diverse concezioni di essa.

PERLE NASCOSTE DI ROMA

Al di là dei monumenti più famosi e delle strade ricche di sfarzo, si nasconde una Roma segreta che merita di essere scoperta con angoli magnifici del nostro quartiere, gemme nascoste nell’intricata rete del centro storico.

Piazza di Pietra

1 minuto a piedi
Uscendo dall’hotel Caravita, passando per Piazza di S. Ignazio e proseguendo per via de’ Burrò, si raggiunge in pochi attimi l’affascinante Piazza di Pietra. L’origine del nome risulta tutt’oggi ancora incerta, probabilmente derivò dal fatto che in questa zona erano presenti molte “pietre” che provenivano dalle rovine dell’antico “Hadrianeum“. Ancora oggi si possono ammirare le 11 colonne corinzie in marmo bianco, appartenenti al lato destro del Tempio di Adriano, alte circa 15 metri. Sopra le colonne è conservato anche un tratto dell’architrave, in parte rifatto modernamente, ornato di palmette e teste leonine. Il consiglio è quello di prendere un cocktail nel tardo pomeriggio in Piazza di Pietra godendosi la vista su questo straordinario tempio. Al tramonto, un emozionante gioco di luce attraversa le antiche colonne ed è proprio in questo momento che potreste iniziare a sentirvi parte di un tempo passato.

Obelisco della Minerva

5 minuti a piedi
A soli 400 metri vi è uno dei gioielli nascosti del barocco romano, l'obelisco della Minerva sorretto dal celebre elefantino del Bernini. L’opera è uno dei tredici antichi obelischi di Roma, collocato nella piazza della Minerva (la piazza della basilica di Santa Maria sopra Minerva). L'intero complesso monumentale è popolarmente noto anche come il Pulcin della Minerva: pulcino nel dialetto dell'epoca stava per porcino, riferito all'elefante "per le dimensioni ridotte e le forme rotonde, più adatte a un maialetto". Ha un'altezza di 5,47 metri, in origine era ubicato nel tempio Iseo Campense. Proveniva dall'Iseo Campense, decorato con materiale proveniente da Eliopoli sotto Domiziano, assieme agli obelischi del Pantheon, di Dogali e quello di Boboli (che è a Firenze). Venne sistemato da Gian Lorenzo Bernini, che lo allestì sul dorso di uno splendido elefante di marmo.

Vicus Caprarius - Città dell’acqua

5 minuti a piedi
Poco noto è il sito archeologico sotterraneo che si cela sotto la Fontana di Trevi, a 400 metri dall’Hotel Caravita, denominato Vicus Caprarius, o “la Città dell'acqua”. Venne scoperto tra il 1999 e il 2001 durante i lavori di ristrutturazione dell'ex Cinema Trevi. Sotto il rione Trevi, a pochi passi dalla celebre fontana, si estende questo interessantissimo percorso sotterraneo, L’acqua che sgorga dalla fontana, monumentale mostra barocca dell’Acquedotto Vergine, filtrando attraverso le antiche murature dell’area archeologica, continua ad alimentare le tubazioni in piombo e le vasche di una lussuosa residenza. I resti dell’Acquedotto Vergine sopravvivono ancora oggi all’interno della Rinascente di via del Tritone. Il percorso sotterraneo permette di vedere dal vivo l’intensa stratificazione storica di edifici e strade di epoca antica, oltre ai numerosi reperti rinvenuti durante la campagna di scavo.

Il Caravaggio a San Luigi dei Francesi

7 minuti a piedi
La storia di questa chiesa inizia nel 1478, quando Papa Sisto IV donò alla Colonia Francese di Roma una piccola cappella nei dintorni di Sant’Andrea della Valle, che venne poi permutata con altri possedimenti per la necessità di costruire una chiesa nazionale più ampia.La sua funzione principale fu quella di essere la parrocchia destinata ad accogliere i residenti francesi della Capitale. Ma per quanto sia legata alla Comunità Francese, questa chiesa deve la sua fama soprattutto alle meravigliose tele di Caravaggio che ospita al suo interno. Percorrendo la navata di sinistra e raggiungendo la quinta cappella, altrimenti conosciuta come Cappella Contarelli, troverete un meraviglioso trittico di Michelangelo Merisi. Si tratta di tre tele realizzate tra il 1597 e il 1602, che vanno a comporre un ciclo pittorico interamente dedicato a San Matteo: “La vocazione di San Matteo“, “San Matteo e l’Angelo” e “Il martirio di San Matteo“. Un ciclo che racconta la chiamata del Santo, la scrittura del suo Vangelo ed il suo martirio.

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